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ViLLA MENINI

Parete turchese grunge

Informazioni generali

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La struttura si trova a Reschigliano, frazione di Campodarsego, nel territorio dell'agro centuriato romano a pochi chilometri dalla città di Padova.

L'edifcio risale alla metà del '700 ed è chiamato Villa Menini per consuetudine di paese. Nati in origine come parti di una tipica casa colonica agricola, il fabbricato ed il fondo hanno incorporato nel tempo una lunga serie di modifiche ed apporti stilistici.

Proprio per questa ragione, l'immobile ed il parco presentano caratteristiche che rendono il posto unico, pittoresco e peculiare.
Anche se le opere di ripristino sono tuttora in corso di svolgimento, alcuni spazi della villa e del parco sono tornati ad essere fruibili dai primi anni duemila.

Villa Menini non è un sito monumentale o una villa patrizia, ma piuttosto la meravigliosa evoluzione di un luogo rurale, diventato nei secoli presidio di salvaguardia ambientale e della continuità del tempo.

Il responsabile, Andrea, gestisce il tutto a livello organizzativo ed operativo, con grande esperienza, competenza scientifica e tecnica, professionalità e con uno stile relazionale unico e raro, uno dei principali valori aggiunti e caratterizzanti del posto.
Contattate Andrea per informazioni e proposte.

Possibilità della struttura

Villa Menini è uno spazio polifunzionale che abbraccia tante attività, di natura, scopi e destinazioni diverse.

Le nostre occupazioni principali sono le seguenti:

Mettiamo a disposizione in affitto diverse aree del parco che possono ospitare eventi privati ed eventi pubblici di vario genere.
Ospitiamo i corsi della Scuola di Musica "Orchestra del Brenta"
Ospitiamo la sede e siamo membri del direttivo dell'associazione sportiva, culturale e ricreativa “Reschigliano.it”
Ospitiamo le attività dell'azienda agricola "Evergreen"
Stiamo attualmente completando il lavori di ristrutturazione di una parte dello stabile, che sarà adibita ad alloggio ed uffici.
Altri progetti sono in corso ed ulteriori spazi saranno disponibili a breve.

I valori che ci sostengono

Luogo aperto al pubblico e chiacchierato punto d'incontro ormai da decenni, questo è uno spazio dove da sempre prendono vita attività e progetti legati all'arricchimento culturale del territorio, a stili di vita sostenibili, al riuso e al riciclo, alla riscoperta dei saperi, alla maestria artigiana.
Tessiamo volentieri relazioni collaborative con realtà territoriali, associazioni culturali, con artigiani, aziende, amici e con chiunque abbia buone idee da condividere e realizzare.

Lo spirito che anima chi lavora qui è l'attenzione al benessere e la ricerca dell'equilibrio tra elementi del paesaggio. Risiedere o soggiornare da noi significa immergersi in un contesto dove la frenesia è confinata al di fuori.

Ci prendiamo cura della dimora e del verde con grande passione, siamo attenti a preservare gli elementi distintivi del luogo in maniera coerente, naturale e spontanea.
Ci prendiamo cura delle relazioni con le persone che incontriamo e con cui collaboriamo con sentimento, rispetto e onestà.
Prestiamo attenzione alla qualità nel senso più ampio possibile: dall'uso di materiali biocompatibili in edilizia, dal gusto del dialogo e della convivialità, alla ricerca di rapporti economici equi ed onesti.

Il nostro stile: galleria fotografica di situazioni, persone, attività

Note storiche

Umberto Menini

Giovanni Battista Menini

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Fin dalla costruzione l’edificio si lega al cognome Menini, antica ed articolata famiglia che sembra essersi stabilita in zona intorno al XV - XVI sec.
La famiglia Menini vanta vicissitudini da romanzo ottocentesco russo ed annovera tra i suoi membri avventurieri del nuovo mondo, uomini d'arme, scavatori del Canale di Suez, aristocratici anarchici e pricipesse gitane.

In questo caso, uno dei protagonisti principali è Umberto Menini, classe 1881, perito agrario, agricoltore, costruttore, e uomo dall'intelletto visionario e dall'animo eclettico.

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Le origini della dimora

La struttura risale alla seconda metà del Settecento, epoca di costruzione dei primi muri.
A quel tempo il territorio dell'alta padovana aveva destinazione prettamente agricola; la costruzione rispetta quindi i canoni della classica casa colonica veneta: una parte abitativa di forma cubica, affiancata e fronteggiata da spazi adibiti a stalle, granai, fienili, cantine. Alcuni di questi, presenti nel catasto austriaco, oggi non sono più esistenti.

Gia poco dopo l'edificazione, inizia però una lunga serie di modifiche allo stabile ed all’area circostante, inizialmente agricola, che prosegue nel corso del 1800, ha un forte slancio a cavallo tra l'800 ed il '900 e continua fino ai giorni nostri.

Dal '900 a oggi

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L’azienda agricola rimane attiva fino agli quaranta del Novecento; alla morte di Umberto Menini, l'attività cessa e la a casa rimane una residenza rurale in declino. La struttura com’è tuttora, l'estetica, i richiami romantici, decò e liberty, si deve in buona parte a Umberto Menini.

Negli anni Novanta, anche se in condizioni deprorevoli, l’edificio riscopre la sua valenza di luogo di incontro e convivialità.

Andrea, trasferitosi stabilmente, comincia a recuperare gli spazi esterni ed interni, ad imprimere nuove forme e stili, ad organizzare i primi eventi: inizia così il lungo percorso di restauro della costruzione che continua gradualmente ancora oggi.

La villa e l'ampio parco attuale non sono dunque il risultato di un progetto unitario ascrivibile ad una precisa epoca storica, bensì il frutto di uno sviluppo creativo lento e composito, impresso da quattro generazioni familiari di lavoratori eccentrici e testardi, legati con forza al territorio ed alla vita rurale.

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